Chiese e conventi

Percorso:
Via 28 Aprile, Via del Santuario, Largo Paltanieri, Via Sette Chiese, Vicolo Scalone, Via San Martino, Via San Tommaso, Via Trento Trieste, Via San Giacomo, Via Tassello, Via Matteo Carboni, Via del Pellegrino, Via Tortorini, Piazza San Marco, Via Cadorna.

CHIESA DI SAN PAOLO:
La chiesa di San Paolo, oggi sede del Museo della Città, è una delle più antiche chiese di Monselice, la sua fondazione risalirebbe infatti al VII secolo. Alla metà del Duecento l’edificio fu radicalmente ristrutturato, mentre l’assetto attuale risale al Settecento. Nella cripta conserva un antico affresco duecentesco raffigurante San Francesco, uno dei primissimi ritratti del Santo nel Nord Italia. Al portale principale si accede attraverso l’ampia scalinata adiacente la fontana realizzata agli inizi del 2000 dall’architetto Mario Botta.

L’ANTICA PIEVE DI SANTA GIUSTINA:
Costruita per volere del Cardinale Simone Paltanieri nel 1256 sui resti di un’antica chiesa denominata San Martino Nuovo e situata in corrispondenza dell’attuale abside, originariamente l’antica chiesa pievana intitolata alla martire padovana Giustina (304 d. C.) si presenta ad impianto tardo romanico con elementi decorativi gotici in trachite ed in cotto. Il campanile romanico-lombardo è del 1200. La facciata in trachite è divisa da cinque paraste di mattoni, con rosone ed ornata da due bifore. Le finestre sono a strombo, gli archi a tutto sesto. Il portale è preceduto da un elegante protiro di stile gotico (l’affresco della lunetta posto sopra il portale è di Antonio Soranzo, 1931).
Grazie ai restauri del 1927- 1931 sono state eliminate tutte le superfetazioni barocche.
Lo stile si ispira agli ideali di povertà ed austerità ben espressi ad esempio nelle chiese dei Servi e degli Eremitani a Padova. L’interno è ad unica larga navata, ha un’abside quadrangolare con volta a crociera e due cappelle laterali.
Vi si trovano inoltre pregevoli opere d’arte, tra cui il Polittico di Santa Giustina della metà del XV secolo e la tavola con la Madonna dell’Umiltà attribuita ad Antonio da Verona (1421), il cui originale è custodito nel tesoro del Duomo.
All’interno sono state collocate numerose tele provenienti dalle chiese e conventi soppressi della Città di Monselice. Si segnale una statua in pietra di Santa Giustina attribuita a Silvio Cosini (1535 ca.), un cippo funerario del I secolo d.C. e quattro formelle a bassorilievo attribuite a Giovanni Marchiori (1696-1778).

SANTUARIO GIUBILARE SETTE CHIESE:
Un Arco introduce in “via romana” lungo le sei cappelle costruite tra il 1605 e il 1615 a imitazione delle Basiliche Romane del percorso sacro. Progettate dallo Scamozzi (1552/ 1616), si tratta di piccole stanze che si affacciano sulla via sopraelevata con gradoni. Unici elementi decorativi sono cornici e architravi in trachite, e all’interno sono ospitate tele di Giacomo Palma il Giovane. Il percorso si conclude alla settima cappella di San Giorgio, in passato oratorio della famiglia Duodo.

ORATORIO DI SAN GIORGIO:
Punto focale della devozione religiosa popolare a Monselice, e punto d’arrivo del percorso lungo le sei cappelle Duodo, progettato dallo Scamozzi, fu ridisegnato a pianta circolare nel 1651 per festeggiare la solenne traslazione di numerose reliquie e di tre martiri, donati dal papa ad Alvise Duodo. La chiesa venne poi arricchita di un campanile, un orologio, un pavimento in marmo, pitture e altare. Nel 1721 Nicolò Duodo ottenne da Clemente XI altre reliquie in seguito esposte entro le teche sovrapposte che si vedono ancora oggi.

CHIESA DI SAN MARTINO:
Antica chiesa citata nei documenti del 970 e appartenente al monastero benedettino di Santa Giustina di Padova. Nel Cinquecento venne ampliata, ristrutturata nel 1749 e consacrata da Papa Clemente XIII. La facciata si presenta semplice, l’interno ad aula unica conserva un ciclo pittorico attribuito a Vincenzo Damini e dipinti della scuola di Gaspare Diziani. Da segnalare la presenza sul pavimento di diverse lastre iscritte sulle sepolture di religiosi che vi hanno officiato.

CHIESA DI SAN TOMMASO:
Citata in un documento del 914, costituì il nucleo di un borgo lungo la via per Padova. Nel 1988 al suo interno sono stati trovati quattro preziosi affreschi sulla parete nord, opere di diversi artisti della fine del Duecento: Ultima Cena, Madonna col Bambino e santo e Annuncio ai pastori.

CHIESA DEL CARMINE:
Alle pendici del Monte Ricco si trova la Chiesa di Santa Maria del Carmine con annesso un monastero di padri carmelitani, soppresso nel 1656. Il restauro del 1757 dovuto al Rettore Buggiani evidenzia tre altari con pale raffiguranti dipinti di Santa Teresa, San Vidale ed Estasi di Santa Teresa.

CHIESA DI SAN GIACOMO:
Sorta da un ospedale per pellegrini fondato nel 1162, i benedettini costruirono il convento e la chiesa, ricostruita poi nel 1332. Nel 1420 tutto passò ai canonici di San Giorgio in Alga, che restaurarono in maniera radicale il complesso. All’interno si trovano due enormi teleri di Michele Desubleo del XVII secolo, rappresentanti la Chiamata di San Giacomo Apostolo e la Trasfigurazione, San Giacomo di Dario Varotari, Crocefisso con Maria e santi di G. Palma il Giovane e la Sacra Famiglia di Maganza.

CHIESA DI SANTO STEFANO:
La navata centrale due-trecentesca presenta un prospetto a capanna e termina con tre cappelle absidate. Nel Quattrocento venne costruito il campanile posto tra il blocco del convento e la chiesa. L’aggiunta delle due navate laterali, risale alla metà del Settecento.

DUOMO NUOVO SAN GIUSEPPE LAVORATORE:
La Chiesa fu inaugurata nel 1957, opera dell’architetto Bonato. Al suo interno sono conservati moltissimi arredi provenienti da chiese e monasteri soppressi di Monselice. Le opere più importanti sono: una scultura di legno del XV secolo di San Savino, una scultura in pietra della Madonna del pomo, un Crocefisso ligneo di G. Marchiori 1696 – 1778, due dipinti di Litterini 1669 – 1748 raffiguranti la Morte di san Giuseppe e compianto di Cristo, Estasi di Santa Teresa di Mengardi 1738 – 1796, San Francesco Saverio in adorazione della Madonna di Ludovico da Vernansaal 1689 – 1749, nella cripta due altari seicenteschi provenienti dalla chiesa di Santo Stefano, le sculture in marmo di san Prosdocimo della Bottega di Morlaiter e una santa di Antonio Bonazza oltre a numerose altre pale d’altare.